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giovedì 1 settembre 2016

Domani è un altro giorno.

E poi questo giorno arriva e se ne va. Così tutto scorre, panta rei.
Ma noi, in questo grande movimento che è la vita, dove siamo? Beh, questo dipende un po’ da come vogliamo vederla noi. Io personalmente preferisco fare dentro e fuori, per avere un paio di punti di vista differenti, in modo da essere sempre pronta a mettere in discussione tutto e ricominciare da qualcosa di diverso. Allora che faccio, me la vivo, vedo come vanno le cose per un pochetto fino a quando è direttamente il mio corpo a distaccarsi da questo turbinio di immagini, di scene di un film prioettato a velocità x2. E così me ne sto in disparte per qualche momento. E penso.
Ma quanto pensiamo noi uomini e donne? Le donne si crede erroneamente pensino più degli uomini. Niente di più sbagliato: la vera disuguaglianza non è il quantitativo di pensieri, ma il fatto che le donne ricordano quasi sempre il percorso mentale. Se ad esempio una donna guarda fuori dalla finestra e vede una nuvola grigia che iniza ad avvicinarsi, comincia a fare mille pensieri: concatenati a volte, sconnessi quando serve, apre scatole cinesi, ne chiude un paio e alla fine del percorso: “da domani inizio a correre!”. Stessa finestra, stessa nuvoletta, protagonista un uomo: “mò ci stava proprio una bella sigaretta” (Tanto per la cronaca, la nuvoletta non l’ha neanche vista).