Torno a casa.
Giornata afosa, fine Settembre, cielo avvolto da una coperta biancastra di
nuvole che si dispiegano senza fine. Le note nuove di una recente scoperta
musicale, l'atmosfera antica di una pace ritrovata. Si sentono bambini urlare,
anziane signore discorrere in linguaggi a me sconosciuti eppure tanto
familiari. Un libro in mano, la luce soffusa che ispira alla lettura e una
sensazione che ti apre i pori della pelle per farti assorbire tutto quello che
ti circonda.
E di nuovo giunge
la sera, portando con sé abitudini prima sconosciute, facendoti ricordare cosa
hai perso con nostalgia, ma con la consapevolezza che certi ricordi non
verranno mai cancellati. La malinconia di una casa solitaria si sovrappone alla
mancanza di presenze come pilastri che non ci sono più e alle conquiste di
nuovi posti in tribuna d'onore. Eppure a sorprendermi è la stabilità di questa
mia struttura, nonostante tutto, nonostante cambiamenti, distanze e tempi
ristretti, sento tutto il nutrimento che sto avidamente consumando. Mi faccio
trasportare ancora una volta dalle emozioni: sempre mi hanno stupito e confido
lo faranno di nuovo.
Il tempo, giocatore
esperto, con la sua faccia da poker ti inganna, facendoti credere che scorra
lento e sempre uguale. Quando meno te lo aspetti, ti volti e ti accorgi che
niente è più come prima. Basta un attimo, un flash che ti ricorda un nome, e da
lì ti ritrovi catapultato in una vita diversa, completamente nuova e da
esplorare. Vuoi sconvolgere la tua vita? Lascia che sia lei a farlo, sarà tutto
molto più inaspettato. Come acqua che sfugge dalle mani quando tentiamo di
afferrarla, il tempo si prende gioco di te che cerchi di catturarlo.
Una telefonata
allunga la vita, ma a volte non basta. Sentirsi vicino a qualcuno è difficile
da ottenere con una linea telefonica, anche nel terzo millennio. Nonostante si
cerchi di catturare tutto quello che ci accade, foto e video delle nostre
giornate, eppure ci si accorge della differenza. Passare dal vedersi tutti i
giorni, vivere insieme e condividere tutto, al sentirsi, quando va tutto bene,
una volta al giorno no, non mi basta.
Affronto da sempre
le novità con quel brio proprio di chi non ha affatto paura del nuovo, bensì lo
anela avidamente. Non posso fare altro che lasciarmi avvolgere, attendendo a
braccia aperte tutto quello che la vita è pronta a riservarmi. E la fortuna è
dalla mia parte, perché riesce sempre a portarmi meraviglie. Persone, posti ed
occasioni, stupendi, che se avessi provato ad immaginare, non sarei riuscita a
scorgere. Ma non voglio sostituzioni, non voglio perdite, non voglio
smettere di sentire l’enorme e spaventoso sentimento che chiamiamo “mancanza”.
Siamo umani, ma
nessuno ci vieta di provare ad elevarci a divinità, tentando lì dove tutti
hanno fallito prima o poi, miseri mortali che nel provare l’impossibile si sono
arresi al peso del proprio fardello. Sto lottando, dovrà pur dire qualcosa
questo mio sudore sulla fronte. Spero i solchi rimangano almeno a ricordo,
cicatrici da tenere e mostrare con fierezza a me stessa e al mondo.
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