Sentirsi soli è un concetto
difficile da esprimere a parole, è come descrivere un arcobaleno ad un cieco. Eppure
a volte non bastano mille persone in una stanza per riempire quel vuoto che hai
dentro. Non si tratta di sentirsi inadeguati, incompresi o dei soliti luoghi
comuni al riguardo. Non è questione di sentire il bisogno di essere amati, non
c’è la mancanza delle persone che ti vogliono bene. A volte ci si sente come
appesi ad un filo, come protesi verso qualcosa di malato che ci attira a sé e
che è dentro di noi. Invidio chi nella vita sa esattamente cosa fare, come
muoversi, come ottenere ciò che vuole e dove vuole arrivare. Per me non è mai
stato così, ho sempre vissuto le cose un po’ come capitavano, senza riuscire a
vedere più lontano del mio naso, nonostante io abbia la tendenza a pensare
spesso al futuro. Mi domando spesso cosa accadrà tra qualche tempo se adesso
scelgo una cosa piuttosto che l’altra, e finisco quasi sempre senza una
risposta e con l’ansia di poter sbagliare non prendo né l’una né l’altra
strada.
Sentirsi soli al mondo in realtà
dovrebbe essere una presa di coscienza, perché si nasce soli e si muore soli.
Non c’è altra persona a cui puoi affidarti che non sia te stesso, in tutta la
tua vita sarà l’unica presenza costante. Il problema nasce quando da solo ti
accorgi di non bastarti, di non riuscire a vivere bene con te stesso. Questo è
davvero un dilemma, perché non c’è una bacchetta magica che possa trasformarti
in qualcun altro. Si, con la vera forza di volontà si può diventare ciò che si
vuole, ma devi sapere esattamente cosa cerchi. Se come me non sai neanche tu
cosa vuoi dalla vita ti ritrovi nel letto ore ed ore a pensare e ti sembra di
sprecare un po’ una vita che in mano a qualcun altro avrebbe avuto più senso.
La vita è un dono, e non va gettato via. Inoltre sarà la tua unica occasione,
non abbiamo certo altre possibilità (a quanto dicono), di conseguenza sarebbe
bene giocare le proprie carte in modo da arrivare alla fine di questo viaggio
con la possibilità di essere fieri di come si è condotta la partita.
Cerca di essere quello che vuoi
essere, sempre, cerca in ogni modo di ottenere dalla vita quello che vuoi se lo
sai. Se non ne hai la minima idea, prima che sia troppo tardi, blocca la
giostra e scendi a fare due passi per riflettere, calati in te stesso, metti
alla prova la tua capacità di vederti in una dimensione diversa e impara a conoscere
quello che si cela in te. Nessuno può dirti cosa fare, cosa diventare e dove
sbattere la testa, soltanto tu puoi e devi decidere per te. Se qualcuno prova
ad indirizzarti, ricorda di non essere un pacco postale, ma di avere delle
gambe che possono guidarti e una testa pronta a spiegarti che strada prendere.
Essere soli non è una cosa di cui
disfarsi, è una cosa che bisogna imparare ad apprezzare, prima di poter
condividere con qualcuno la propria esistenza. Se non stai bene con te stesso non
starai mai bene con qualcun altro, perché tu ci sarai sempre. Essere soli
spaventa, spaventa me più di tutti, ma capisco che è necessario, una presa di
coscienza che prima o poi tocca a tutti e che a me dovrà arrivare prima o poi. Dovrò
sentirmi intera anche da sola, dovrò poter star bene anche sotto la mia pelle.
Devo capire cosa voglio da me, cosa voglio per me. E’ una delle sfide più
grandi eppure quella più appagante. Dovrò spiegare cosa vuol dire arcobaleno ad
una me stessa che non ha mai visto un colore, non conosce la sensazione della
pioggia nell’aria e non sa cosa sia la potenza della natura ed il calore dei
raggi del sole.
Ci vorrà del tempo, forse molto tempo, ma sarà soltanto tempo
guadagnato se alla fine vedrò nascere un arcobaleno nel mio animo più nascosto.
Quello che dici rispecchia pienamente anche me, e credo anche tante persone... E' difficile star bene da soli, ma come dici tu...è necessario...noi possiamo contare in primis su noi stessi...dobbiamo valorizzare qst aspetto, che molto spesso sottovalutiamo per la foga di stare con gli altri piuttosto che rimanere da soli!
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