Grandi uomini hanno detto che la
sincerità è segno di debolezza, venerata dai confusi e pericolosa, se non
addirittura fatale. Non è mai semplice scegliere la strada della franchezza,
quasi in alcun caso ci si presenti davanti. Ogni giorno siamo esposti alle
svariate possibilità di poter essere qualcun altro, anche solo per gioco. Il
rischio è alto, non si tratta di uno scherzo o di una cosa da prendere alla
leggera. Quando mentiamo a noi stessi nascono i problemi più grandi, quando non
ascoltiamo quello che si cela sotto la nostra identità. E’ certo difficile
comprendersi appieno, ma è diabolico cercare di convincersi di essere altro da
noi stessi.
Nel mondo in cui viviamo è la menzogna a governare, in ogni campo,
in ogni dove. Non riesco bene a capire quando ho iniziato a credere di più nel
potere della sincerità. Non sono certo la prima persona al mondo a capire che
la sincerità è un arma non a doppio, ma a triplo taglio, con due lame verso di
noi ed una verso le persone che abbiamo vicino. Purtroppo a volte l’unica via
di scampo sembra essere mentire, quando non vogliamo far del male a qualcuno,
quando cerchiamo di andare avanti nella disperazione, quando vogliamo vendere
la nostra immagine. Ma se qualcosa della mia infanzia è rimasto nella mia
memoria è proprio il concetto che prima o poi le cose saltano fuori, in un modo
o in un altro, anche se indirettamente, ci si ritorcono contro.
Nasce una questione al riguardo, tra
mentire ed essere sinceri quale sia la via meno invasiva. Non vi è risposta
tuttavia, dal momento che mentendo si ha un sollievo istantaneo e si rimanda il
problema, e dicendo la verità si affronta direttamente la situazione per quella
che è. Certo è facile a parole perseverare la via della franchezza, non si può
dire altrettanto nella realtà. Spesso capita di dover fare i conti con situazioni
inverosimili, attimi in cui pur essendo stati sinceri sembra di essere stati
accusati proprio del contrario. Questo perché non siamo più abituati a questo modo
di fare, siamo disillusi, nessuno crede più che qualcuno in difficoltà possa
davvero dire ciò che pensa.
Io non sono un mostro di bravura,
ma tutte le volte che ho provato in entrambe le direzioni ho ricevuto un
contraccolpo, con la differenza che in uno dei due casi non potevo
rimproverarmi nulla. E’ esattamente così che intendo convincervi che a volte è
necessario rassegnarsi all'evidenza dei fatti, senza troppi sotterfugi. Si
elimina anche il dubbio, il momento in cui ci si scervella per capire cosa sia
meglio fare. I benefici della sincerità sono sicuramente oscuri, lontani dalla
nostra comprensione, eppure devono pur esserci. Forse sono lontani, saranno
palesi un domani, ma non fateci affidamento. Fare tutto ciò che sia possibile
per non doversi rimproverare nulla, in nessun momento.
Non vale lo stesso considerando
gli altri, ci sarà sempre qualcuno pronto a giudicarci, a colpevolizzarci,
anche se avremo detto la verità verremo quasi certamente accusati di non averlo
o peggio di averlo fatto solo a nostro vantaggio. Domandiamoci perché ogni
volta che qualcuno si apre a noi, il primo pensiero è di sospetto, come se in ogni
angolo ci sia un inganno, un’insidia, qualcosa di disonesto. Il mondo è quello
che è ma non dimentichiamo che siamo noi a popolarlo, non possiamo sempre
scagliare la pietra e nascondere la mano anche a noi stessi, convinti che
quando si è fatto qualcosa di sbagliato era solo una goccia in un oceano, che
in confronto ai mali della terra non fosse nulla la nostra piccola menzogna. Si
parte dal piccolo, dal minuscolo, dal singolo individuo e poi si passa al
tutto. Dobbiamo essere prima noi quello che vogliamo sia l’altro, sii tu la
persona che vuoi al tuo fianco. Non possiamo lamentarci e basta senza agire,
rifugiandoci nell'ombra solo perché siamo uno su sette miliardi di persone. Io
sono una di queste, sono una persona che denuncia subito le cose altrui ma
quando si tratta di combattere in prima linea si tira indietro, sono codarda
come tanti altri. Ma nell'inutilità del mio piccolo cerco di lottare per quel
poco che riesco a fare, per quel minimo di integrità morale che racchiudo in
me, almeno posso dire che in questo non sono scappata, anche se ammetto si
tratta di ben poca cosa. E’ difficile cercare di essere migliori, ma se non
altro lo dobbiamo a noi stessi, e io sto cercando di guadagnare la mia fiducia,
di potermi considerare ai miei occhi un po’ meglio che in passato, per potermi
guardare almeno allo specchio senza disprezzo.
Non vuole essere una denuncia del
prossimo, piuttosto una sorta di autodenuncia la mia, un mio spogliarmi al
pubblico e rivelare che sono quel che sono, e non cerco di nasconderlo agli
altri. Fatemi bersaglio di qualunque accusa, perché sono qui per imparare da
voi quanto valgo.
Commenterò come anonimo per non mentire a nessuno sulla mia identità (dopo di che l'anonimo scoprì che dal commento al blog si potevano ricavare informazioni sull'indirizzo ip ed addio anonimato ahah). Cercherò di essere sintetico: m'è piaciuto! Penso che certe volte però sia più facile per noi colpevolizzarci ed auto-commiserarci piuttosto che prendere ed agire nel modo giusto, giusto perché la verità taciuta è una verità scomoda o come tu dici "a triplo taglio". In bocca al lupo per i tuoi conti in sospeso insomma :)
RispondiEliminaRipensandoci non è un commento di spessore, ma che ci si vuol fare. Mi ci sono impegnato però :D
l'importante è provarci, in tutti i sensi... l'anonimato è una forma di difesa e quindi un modo per non perseverare nella strada della verità... :D
RispondiEliminagrazie dell'impegno nel commentare però!