La scena si apre in una fredda sera d’autunno inoltrato,
nel lussuoso bar a piano terra di un hotel lei sorseggia il suo brandy seduta
al bancone, con aria assente, persa in qualche pensiero lontano nel tempo e
nello spazio. Lui, alto fiero, bell’aspetto di chi sa il fatto suo, le si
avvicina. Colta da un automatismo lei posa il suo bicchiere, si alza e si
lascia accompagnare al centro della pista. La musica sembra aumentare di
intensità e le movenze di un lento portano i loro corpi ad un dolce sfiorarsi e
cullarsi l’un con l’altro.
sabato 19 ottobre 2013
sabato 5 ottobre 2013
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio?
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Sul finire di questo 2013 inizio a
chiedermi se il mondo sia davvero cambiato, oppure se siamo sempre
davanti al vecchio caro pianeta Terra, abitato da strani esseri che
usano una miscela di gas per vivere, composti quasi interamente di
una sostanza trasparente, incolore ed inodore e che si fanno guidare
da una massa molliccia grigiastra tramite segnali elettrici ad alta
velocità. Questa descrizione non sarà molto poetica, ma ci permette
di astrarre un attimo il pensiero dal classico pregiudizio che
abbiamo.
domenica 9 giugno 2013
Conoscersi è un po' morire
Cosa vuol dire davvero
conoscersi, avere piena coscienza di sé, delle proprie aspirazioni,
dei propri sogni, dei propri pensieri, delle proprie inclinazioni?
Oppure sapere esattamente come si reagirebbe in determinate
situazioni? Per quanto si possa cercare di analizzare la propria
psiche, rimarrà sempre un angolo nascosto, in cui si anniderà tutta
la polvere che non riusciremo a spazzare via. Credo sinceramente che
l'animo umano sia in continua evoluzione, e che per questo motivo non
sia possibile scattarne un identikit completo che sia valido sempre.
Siamo limitati all'istante, legati al presente.
domenica 17 marzo 2013
Un tesmed per i nostri neuroni
La mia scarsa conoscenza
dell'uomo mi porta ancora una volta a riflettere su questo essere
vivente. L'interrogativo odierno riguarda l'importanza non tanto
dell'uomo in sé quanto di quello che lo circonda, si tratti di altre
persone, oggetti o ambiente nel senso artificiale del termine. Il
bombardamento mediatico che riceviamo ogni giorno è origine di
svariate ingiurie verso i media in generale, eppure in qualche modo
ne abbiamo bisogno. Non dico certo che la pubblicità dei pannolini o
delle brioche apportino chissà quale cultura nella nostra vita, ma
spesso è dalla pubblicità di una macchina che si scopre un autore
di canzoni per bambini canadese o dalla datata pubblicità della
cedrata si ragiona intorno alle problematiche aziendali, sul perchè e per come non cambiare uno spot che funziona con uno più recente, sull'importanza che può avere una frase ad effetto che ti resta in testa (vedi il jingle del parmigiano reggiano) ecc.
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