La mia scarsa conoscenza
dell'uomo mi porta ancora una volta a riflettere su questo essere
vivente. L'interrogativo odierno riguarda l'importanza non tanto
dell'uomo in sé quanto di quello che lo circonda, si tratti di altre
persone, oggetti o ambiente nel senso artificiale del termine. Il
bombardamento mediatico che riceviamo ogni giorno è origine di
svariate ingiurie verso i media in generale, eppure in qualche modo
ne abbiamo bisogno. Non dico certo che la pubblicità dei pannolini o
delle brioche apportino chissà quale cultura nella nostra vita, ma
spesso è dalla pubblicità di una macchina che si scopre un autore
di canzoni per bambini canadese o dalla datata pubblicità della
cedrata si ragiona intorno alle problematiche aziendali, sul perchè e per come non cambiare uno spot che funziona con uno più recente, sull'importanza che può avere una frase ad effetto che ti resta in testa (vedi il jingle del parmigiano reggiano) ecc.
Basta fare una semplice
ipotesi: se ci trovassimo da soli in una stanza vuota, di colore
uniforme bianco, senza niente in mano, e soprattutto senza pensieri
ed emozioni pregressi, nel nostro stato più primordiale, cosa
faremmo? Cosa saremmo? Nulla! Abbiamo bisogno di stimoli per andare
avanti, di prendere da quello che ci circonda non soltanto il
necessario per vivere, respirare e nutrire il nostro corpo: anche il
nostro cervello va nutrito. Ed è qui che entra in gioco il meglio
che possiamo ricavare dal mondo. Ad esempio, quando ci si ritrova in
una cena tra persone care, che si vedono tutti i giorni e che
conducono una vita relativamente tranquilla, se si tiene la
televisione spenta possono capitare a mio avviso lunghi attimi di
silenzio. Questo ci fa pensare, non tanto che queste persone sono
vuote, perché non lo sono affatto, ma che hanno bisogno di una
scossa, di un incentivo che faccia iniziare una discussione. Altro
caso lampante, mettete in una stanza tre o quattro persone di
nazionalità diversa, che parlano a stento una lingua comune, una
qualunque. La conversazione, dopo un breve scambio di generalità,
essendo le prime frasi che si imparano in una lingua, scemerebbe in
un silenzio religioso accompagnato da sguardi interrogativi tra i
membri presenti. Abbiamo bisogno di uno stimolatore quotidiano, e tra
le tante fonti io ne ho scoperta una, la città. Non nel senso lato
del termine, ma in quanto luogo in cui si vive. Ed è una delle cose
che più mi ha colpita, avendo cambiato abitazione da poco. L'idea di
poter uscire di casa per una semplice passeggiata e finire in un
concerto gratuito di musica barocca, di ricevere per strada il
volantino di una società che affitta biciclette, vedere per caso un
manifesto su una mostra fotografica gratuita sulle vittime della
mafia. Non ha pari.
Le opportunità che ci
offre il posto in cui viviamo non sono da sottovalutare, è
importante curare il cittadino anche dal punto di vista culturale,
fornendo ogni volta delle attrazioni differenti. Stimolare la propria
mente porta a nuovi interrogativi, nuove scoperte e nuove passioni.
Ora va fatta una piccola
parentesi, perché non basta avere a disposizione tutto questo
attivismo culturale, occorre dall'altra parte una predisposizione
all'assorbire quello che si ha intorno. Qui nasce appunto la
differenza tra il carattere delle persone o anche nel momento della
vita delle persone. Dal mio canto posso dire che da teramana, con
quella grandissima cosa che è la coppa interamnia, mi sono ritrovata
a vedere la mia prima partita di pallamano in Francia, proprio ieri
sera. Credo sia un caso perfetto per spiegare il mio punto di vista, anche se avevo la possibilità a qualche km da casa, non era
forse il momento giusto perché fossi predisposta ad accogliere
queste informazioni, per farmi assorbire dal mondo della pallamano.
Alla fine credo che l'importante sia non disdegnare ogni cosa si protenda verso di noi e cercare di coglierne il più possibile per portarlo al nostro mulino, sfruttando la forza del flusso dei nostri pensieri scorrere per crearne energia vitale per il nostro affamato cervello.
Alla fine credo che l'importante sia non disdegnare ogni cosa si protenda verso di noi e cercare di coglierne il più possibile per portarlo al nostro mulino, sfruttando la forza del flusso dei nostri pensieri scorrere per crearne energia vitale per il nostro affamato cervello.
Nessun commento:
Posta un commento