E poi questo giorno arriva e se ne
va. Così tutto scorre, panta rei.
Ma noi, in questo grande movimento che è la vita, dove
siamo? Beh, questo dipende un po’ da come vogliamo vederla noi. Io
personalmente preferisco fare dentro e fuori, per avere un paio di punti di
vista differenti, in modo da essere sempre pronta a mettere in discussione
tutto e ricominciare da qualcosa di diverso. Allora che faccio, me la vivo,
vedo come vanno le cose per un pochetto fino a quando è direttamente il mio
corpo a distaccarsi da questo turbinio di immagini, di scene di un film
prioettato a velocità x2. E così me ne sto in disparte per qualche momento. E
penso.
Ma quanto pensiamo noi uomini e donne? Le donne si crede
erroneamente pensino più degli uomini. Niente di più sbagliato: la vera
disuguaglianza non è il quantitativo di pensieri, ma il fatto che le donne
ricordano quasi sempre il percorso mentale. Se ad esempio una donna guarda
fuori dalla finestra e vede una nuvola grigia che iniza ad avvicinarsi,
comincia a fare mille pensieri: concatenati a volte, sconnessi quando serve,
apre scatole cinesi, ne chiude un paio e alla fine del percorso: “da domani
inizio a correre!”. Stessa finestra, stessa nuvoletta, protagonista un uomo: “mò
ci stava proprio una bella sigaretta” (Tanto per la cronaca, la nuvoletta non l’ha
neanche vista).