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venerdì 2 settembre 2011

Guida all'uso dello studente


1 settembre 2011 – L'Aquila
Dove vai che hai caricato la macchina come un mulo?
Torno a l'Aquila, ho ripreso casa e oggi vado a firmare il contratto.
Ah, hai ripreso casa, e com'è? Bella?
Si si, la casa è bella e per i tempi che corrono non costa neanche tanto. Va bene, ci vediamo quando torno, penso tra una settimana ritorno al paese.

Passate tre ore sono di nuovo a casa dei miei, e che è successo??
Casa non è pronta. Ma io dico no, ma come è possibile che uno ti da' un appuntamento per andare a firmare un contratto e non solo il contratto non è pronto ma non è pronto neanche l'oggetto del contratto?? Sono cose che succedono solo a noi, studenti. Gli studenti, che categoria sfigata.

Che poi, che avremo fatto di male, soprattutto alla città de L'Aquila. Prima ci spennano per una microcamera da 9 mq, al limite di legge con una mezza finestra, un bagno nel sottoscala e la cucina nel pianerottolo del vicino per due, tre, quattro anni e poi, quando c'è il terremoto e tu cerchi di riprendere la vita di prima sembra quasi che gli devi chiedere scusa. Ma scusa di che? Che ti pago l'affitto?
Dev'esserci una specie di manuale, un volantino, un depliant sullo studente che i padroni di casa si passano tra di loro, non fanno neanche lo sforzo di farne una copia tanto basta una per tutti.

Guida all'uso dello studente. Con teoria, esercizi svolti e pratico cd per l'ascolto.

Se lo mettono in macchina quando vanno al centro commerciale l'Aquilone, e intanto imparano a farci fessi. Parte la sigla di superquark, l'aria sulla quarta corda di J.S.Bach, peccato che la tanto nota voce non sia più disponibile. Lo studente è un mammifero, di statura e corporatura variabile che vive in branco di minimo tre esemplari. Sempre pronto alle nuove avventure e a distruggerti la casa. Prima regola per essere un buon cacciatore di studenti: se nel gruppetto che viene a vedere casa c'è qualcuno bassetto, con gli occhiali che fa troppe domande bisogna liquidarlo subito, basta alzare alle stelle il prezzo o promettere di richiamare se gli altri offerenti dovessero ripensarci. Seconda regola: giocare al rialzo. Per ogni nuovo gruppo che si presenta alzare di 50 euro il canone mensile e aspettare l'espressione nel volto, se nessuno si stupisce passare al nuovo gruppo con un nuovo sovrapprezzo. Terza regola: se in casa funziona tutto, provvedere alla distruzione o al mal funzionamento di almeno 1/3 delle utenze e dei bisogni primari. Allo studente piace il lavoro manuale e si sente stimolato se trova una tana con umidità, riscaldamento non funzionante, porte che non si chiudono, rubinetti che perdono, macchie di muffa, piccole perdite di gas, scarichi non funzionanti, lavandini che perdono. Quarta regola: mettere poco in chiaro le cose, se lo studente fa delle strane domande come ad esempio la lavatrice in casa c'è? Mantenersi sul vago con risposte del tipo, la lavatrice non è un problema. Quinta regola: piantare un palo giallo con scritta in stampatello “ama” nei pressi dell'abitazione, servirà per poter dire: la casa è in un'ottima posizione, c'è la fermata proprio sotto casa. Lo studente farà caso solo dopo aver firmato il contratto che passa un solo autobus nelle vicinanze e che porta solo alle scuole elementari e medie.
Le regole sono finite ma è semplice improvvisare a partire da queste semplici basi.

Ragazzi, ma vogliamo fare qualcosa? Almeno scriviamo che so, un manuale per difenderci da questa gente. Tipo la vecchia controguida dell'udu che almeno ti dava qualche informazione in più.
E con questo vi auguro un buon inizio del nuovo anno universitario...

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