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domenica 4 settembre 2011

Quando scegliere diventa impossibile

Tutti prima o poi vengono interrogati dai propri famigliari con il fatidico “tu che vuoi fare da grande?”. I più fortunati si ritrovano a dover rispondere una volta arrivati al quinto anno delle scuole superiori, tutti gli altri ogni volta che c'è un parente a casa. E se sei piccolino, te la cavi con una derisione totale da parte dei presenti perché hai detto qualche scemenza tipo (e cito) il benzinaio. Ma se sei grandicello il problema non è tanto cosa rispondere, perché in qualche modo qualcosa la arrangi, male che va spari il lavoro di tuo padre o di tua madre che ci sta sempre bene, tanto qualsiasi cosa dirai avranno sempre da ridire. Ed è proprio qui che arriva il bello, quello che ti risponde il parente di turno, che non si sa come sia possibile non è mai d'accordo, anche se non ha la più pallida idea di cosa  siano certi mestieri.


Il medico? Ma no, ragazzo mio, hai un'idea di quanto tempo ci voglia prima di trovare lavoro, e soprattutto quanto si debba studiare?
No no, senti a me lascia perdere questa strana idea di fare l'architetto, oggigiorno ce n'è praticamente uno per ogni casa, quindi finiresti per costruire solo la tua.
L'avvocato? E tu vorresti avere a che fare con qualcuno che forse ha ucciso la moglie a coltellate? Allora tu gli provi a spiegare che non esiste solo l'avvocato penalista, ma ti senti rispondere che tanto è uguale, perché anche se il morto non c'è scappato stavolta, l'idea dell'omicidio alberga in tutti quindi prima o poi tocca pure al tuo assistito.
L'ingegnere? Ma l'ingegnere non si sa neanche che fa, pare che debba mette solo una firma all'architetto o farti fare l'esame di scuola guida. Tutti quegli anni di studio e poi vai a fare il caporeparto in chissà quale fabbrica estera, senti a me, io conosco un sacco di ingegneri e non mi sembra affatto una bella cosa.
Allora ti butti su qualcosa di “meno impegnativo” tipo la parrucchiera, e ti senti rispondere che se dovevi andare a fare la parrucchiera potevi anche evitare di andare alle superiori. Allora butti là un lavoro più stabile, il professore. Ma con questa crisi, con le nuove normative e quant'altro non riuscirai mai ad entrare a lavoro.
Alla fine ti trovi scoraggiato, in mezzo ad una giungla di possibilità in cui non conta più quello che vuoi fare, non contano più le passioni, non conta più la stabilità del lavoro che si andrà a fare, non conta più la voglia di studiare, non conta più la forza di volontà, non contano più i sogni, non contano più le aspirazioni, non conta più un... Insomma, lascia perde e resta disoccupato, tanto, o lo fai da subito o ci diventi dopo la laurea, questo è il destino che ti tocca.
Oppure fai come me, le provi tutte: fai il test di medicina e il test delle triennali tipo fisioterapia e infermieristica, intanto che escono i risultati dei test ti iscrivi a ingegneria, poi fai un pensierino su qualche laurea umanistica e fai il test a scienze della formazione primaria... nel frattempo ti trovi un lavoro, vai a fare l'aiuto cuoco, poi cambi e fai il cameriere in pizzeria, poi cambi e vai a fare il barista in una località di mare d'estate e capisci che in realtà l'unica cosa che dovevi fare era scegliere tra due campi: la ristorazione o le pompe funebri.
Se vuoi fare il becchino vai tranquillo, qualcuno che muore si trova sempre. Dall'altra parte invece se vuoi restare in Italia in qualche posto riesci a trovare lavoro e se sei bravo ti becchi pure un bel po' di soldi. Se poi vuoi andare all'estero tanto meglio, ogni città deve avere un ristorante italiano, è la regola.
Morale della favola:
  • se non sei figlio di uno famoso come de Andrè o Facchinetti
  • se non sei un fenomeno a fare qualcosa sin da piccolo tipo rompere le noci di cocco con il pannolino, quindi vivere di rendita andando ospite nei programmi come “il bambino prodigio”
  • se i tuoi non ti hanno costretto a fare danza o qualche sport assurdo tipo il curling da bambino (che poi io mi chiedo, chi è che dice al padre “papà papà da grande voglio fare il giocatore di curling??”, dove l'ha visto il bambino questo sport che in tv fanno solo calcio e formula 1? Ma soprattutto dove lo trova un povero padre un posto in cui portare il figliolo ad imparare questo sport qui in Italia??)
  • se non hai molta “stoffa” in seno e poca nel sedere
  • se non hai poco rispetto di te e la fortuna di andare a fare qualche reality
  • se non sei figo e non ti pigliano a Uomini e Donne

Lascia perde e stattene a casa, aspetta di avere sessant'anni che hanno inventato Uomini e donne per gli anziani e potresti avere una chance... :)

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